LA CROCE

A cura di Gianluca Franzé


Spesso ci siamo soffermati ad osservare un crocifisso appeso ad una parete di un ospedale, magari di una scuola. Le chiese lasciano svettare il simbolo della croce per le vie della città e in fondo ci ricordiamo dei riferimenti di questo simbolo, come veleno per personaggi malefici come il famigerato conte Dracula

Ma ci siamo mai chiesti cosa significhi la croce? Cosa la rende così importante da ricordarla con tale entusiasmo? 

La croce è solo un simbolo di un passato da ricordare, o ha un valore reale ancora oggi?

La croce era la più atroce delle torture presso l'impero Romano, ma già era in uso durante l'impero Babilonese. Se un uomo era destinato alla croce, avrebbe preferito essere giustiziato all'istante, perché la croce era una lenta, agonizzante e atroce pena di morte.

Gli antichi Romani appresero dai Cartaginesi la pratica della crocifissione e la utilizzarono per mille anni come pena per impartire il massimo del dolore. Cicerone la definì il supplizio più crudele! Fu abolita in seguito dall'imperatore Costantino a seguito della sua inclinazione al cristianesimo. In genere questo tipo di pena veniva elargita a malfattori, schiavi e assassini che non avevano diritto alla sepoltura. I materiali utilizzati per infliggere questa pena tendevano al risparmio, così che i chiodi venivano spesso recuperati.


COME AVVENIVA LA CROCIFISSIONE?


Il condannato doveva essere prima flagellato in modo molto doloroso (un po' come se oggi fosse legale in occidente la tortura prima dell'esecuzione di una pena), poi il condannato doveva portare a spalla la croce fino al luogo dell'esecuzione, ma non la croce intera come spesso vediamo nelle raffigurazioni religiose o nel senso simbolico dato al cristiano di "portare la propria croce", ma solamente la parte orizzontale. 

La croce era formata quindi da una parte verticale chiamata Staurós, un vero e proprio palo che veniva eretto sul luogo della crocifissione, mentre la parte orizzontale chiamata Patibulum veniva legata alle spalle del condannato e trasportato fino alla mera destinazione. Il Patibulum era legato sulle spalle premeditatamente, perché se il condannato fosse inciampato e caduto, già avendo subito le fustigazioni e quindi indebolito e ferito, sarebbe appunto caduto sulla propria faccia.

Una volta giunti al luogo designato per la crocifissione, si preferivano i chiodi ai lacci per appenderlo e venivano inchiodati per i polsi, non le mani, perché altrimenti queste non avrebbero retto il peso del corpo e così per i piedi.

Gli studiosi sembrano d'accordo nell'asserire che Gesù rimase circa tre ore sulla croce. Una delle cause principali di morte per crocifissione è l'insufficienza respiratoria e accumulo di sangue negli arti inferiori, che limitando il flusso verso il cuore provocando così un infarto al miocardio. Quando per questioni legate all'organizzazione romana si voleva accelerare la morte d chi persisteva in vita, si provocava la morte in due modi, con il colpo di lancia al cuore o col Crurifragium, cioè la rottura delle gambe (V. Giovanni 19:32-33) che privava il condannato d'ogni punto d'appoggio con conseguente soffocamento per l'iperestensione della cassa toracica venendo a mancare quindi l'apporto di aria ai polmoni.


IL VERO SIGNIFICATO DELLA CROCE  


Per quanto la croce sia stata per molto tempo uno dei peggiori modi per far perire una persona meritevole di tale condanna, ha adempiuto molte antiche profezie preanunciate da Dio e pronunciate dai suoi profeti e contenute nella Tanakh (Antico Testamento Ebraico) (V. Matteo 5:17).

Secondo la legge della remissione dei peccati, istituita da Dio verso l'umanità soggetta al peccato (che è separazione dal Dio tre volte santo), qualcuno deve pagare con la propria vita per far sì che il peccato sia coperto (quindi con il sangue che è vita - Levitico 17:14), per potersi così accostare a Dio senza che la Sua giustizia ci faccia perire (dato che siamo macchiati dal peccato che non può resistere alla presenza di Dio).

Per molti secoli, il popolo di Dio che era costituito solamente dal popolo d'Israele, ebbe da parte di Dio le regole per potersi purificare dal peccato in maniera giornaliera, periodica ed annuale, per il sacerdote e per l'intero popolo (vedi Levitico). Il sangue degli animali sacrificati sull'altare degli olocausti non bastava a coprire i peccati dell'uomo, se non per un breve periodo soltanto e legava quest'azione ad un complesso sistema di sacrifici per poter far sì che l'uomo potesse accostarsi a Dio, servirlo e rapportarsi con Lui.

Tutto ciò è servito per il primo periodo storico. Così che il sacrificio animale unito alla legge data da Dio a Mosé, costituiva la dispensazione della legge che a dire il vero, l'uomo ha sempre infranto per la sua mancanza di capacità di seguire le regole divine e l'inclinazione verso il peccato a discapito delle cose divine.

L'uomo è profondamente corrotto, incapace di fare del bene, egoista e insanabilmente malvagio (Geremia 17:9). La legge di Dio data all'uomo riuscì ad evidenziare questi aspetti (Romani 4:15), rendendo l'uomo ancora più mancante nell'obbiettivo di seguire Dio.

Ecco che entra in gioco la croce!

Per stesso regolamento di Dio, l'uomo che veniva appeso al legno diveniva maledizione (Deuteronomio 21:22-23). Il piano di Dio per la redenzione dell'anima umana, per trasformare il duro cuore di pietra dell'essere umano in un cuore di carne (Ezechiele 11:19-36:26), cioè un cuore buono, disposto e che non prende piacere dai sentimenti che scaturiscono da ciò che è peccaminoso, un cuore per conoscere Dio anziché per separasi da Lui, l'unico piano era quello di fornire un sacrificio che avesse un valore eterno, una volta per tutte!

Galati 3:13 "Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno." 

Quindi il figlio di Dio, una delle persone della trinità, la Parola di Dio e la potenza creatrice prende forma umana e cammina sulla terra che Lui stesso ha creata (V. Giovanni 1:1-14). Per scelta e in obbedienza al Padre quindi restando fermo nell'ardua missione di garantire un sacrificio eterno all'uomo immeritevole e colmo di peccato, è venuto per servire anziché farsi servire (V. Marco 10:45), è diventato l'obbrobrio di questo mondo (Ebrei 13:12-13), è stato umiliato e deriso, maltrattato e torturato (V. Matteo 27:27-31), portando a compimento il Suo mandato fino ad essere appeso al legno della croce diventando maledizione per noi (Galati 3:13), portando su di sé tutto il nostro peccato, tutto il peccato del mondo e le malattie (Isaia 53:4) e separandosi così da Dio Padre (V. Matteo 27:46) per effetto del peccato, Lui immeritevole di morte.

IL VERO SIGNIFICATO DELLA CROCE?

La croce non è un simbolo scaramantico, un segno da fare sul proprio corpo per scacciare eventi negativi o un oggetto che affisso alla parete della nostra casa, dissipi demoni e malocchio. La croce è un simbolo eterno, il tremendo mezzo di morte con cui Gesù, il figlio di Dio, ha intrapreso quel cupo cammino che l'ha condotto alla morte straziante per dare vita a tutti noi, che ci accostiamo a questa offerta di pace tra Dio e l'uomo

Cosa fare per entrare in questa meravigliosa grazia gratuita, capace di trasformare il nostro cuore in carne, di far rinascere lo spirito per farlo camminare lontano dai sentieri della carne ma farlo crescere per i sentieri dello spirito (Galati 5:16)? Per avere con noi la guida dello Spirito Santo per tutti i giorni della nostra vita (V. Matteo 28:20), per essere giustificati e resi adatti a passare l'eternità celeste con questo meraviglioso Dio, scampando le tremende pene eterne nello stagno di fuoco (Apocalisse 20:15)?

"Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia." (Atti Degli Apostoli 16:31)

Se tu credi con tutto il tuo cuore che Lui è il Signore e vuoi entrare nella grazia, in questo meraviglioso piano divino, ammetti i tuoi peccati chiedendo a Gesù di perdonarti, di cancellarli dalla tua vita rendendo la tua anima pura e bianca come la lana (Isaia 1:18), allora credi e battezzati solo dopo aver creduto! Questa sarà la dimostrazione che passi da uno stato di non credente a quello di credente, dalla morte dello spirito alla vita eterna! (Atti Degli Apostoli 8:36-38)


LA CROCE NELLA SOCIETÀ DI OGGI 

Oggi si pongono croci sulle bare di persone che non hanno mai creduto ne avuto alcun rapporto con il Dio che ha dato la vita per la salvezza, purtroppo questo non giustificherà l'anima al momento del giudizio (Apocalisse 20:11-13).

La croce sulla chiesa non santifica il paese come tatuarsi una croce sul corpo, non ci redime affatto. La croce è un cammino, prima o poi tutti arriviamo davanti alla croce di Cristo e ammiriamo la Sua chiamata, forse anche queste poche righe stanno portando qualcuno di voi a contemplare quel legno fradicio di sangue, che ancora oggi può salvarci dal baratro di una vita spesa per la fossa. La differenza sta in quale sarà la nostra reazione davanti all'offerta della grazia.

Se ci gireremo per andarcene via annulleremo questa possibilità di salvezza e ne saremo responsabili un giorno.

Sempre più troviamo chi espone la croce al contrario, per indicare il voler capovolgere tutti i comandamenti di Gesù, ribaltare il concetto cristiano stesso. Chiunque voglia fare questo, vestito anche di ipotetici buoni propositi, bandiere di libertà o presupposti logici, farà sempre il lavoro dello spirito dell'anticristo (1° Giovanni 4:3), spirito sempre più palesemente presente nella nostra società.

Per quanto la filosofia nei secoli abbia tentato di prendere il posto degli insegnamenti di Gesù, la scienza in ogni sua forma abbia tentato di nullificare le sue parole, Satana stesso abbia lavorato in ogni campo possibile per tentare di allontanare l'uomo da questa enorme salvezza, la croce è ancora li. Gesù ci sta ancora chiamando alla redenzione per un'eternità meravigliosa ed immeritata, invece del tremendo futuro di separazione e dolore.



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