LE RADICI DELL'OCCULTO

A cura di Gianluca Franzé


Quando si parla di occultismo ci si riferisce a molteplici pratiche, dottrine, scuole di pensiero e tipologie di sentieri spirituali che abbracciano tutto il panorama esoterico-mistico. ciò scaturisce in smisurate forme di culto, di ritualistiche e credi che non necessariamente si debbano accostare con tratti totalmente affini tra loro.

La scuola di pensiero esoterica (dal greco esōterikós, interno), vuole indicare una forma di insegnamento impartito esclusivamente ad una cerchia di discepoli che si accostano al maestro che dispensa tale insegnamento. Sarebbe un errore associare la parola discepolo al contesto Biblico di discepolo di Gesù (Yeshua), in quanto il discepolo è chi professa uno qualsiasi dei principi appresi (direttamente o indirettamente) da un maestro; ma nel senso di insegnamento interno (da esōterikós), insegnamento per pochi, occulto (nascosto), celato nell'ombra del comune sapere sociale, spesso nutrito di scaramanzie e cultura folcloristica locale.
Mentre il suo lato mistico, cioè connesso a esperienze proprie dei misteri dello spirito, ne fa' una porta spirituale per un percorso di reale connessione con il piano astrale (piano dello spirito), guadagnando una bussola con cui muoversi, garantita unicamente dagli insegnamenti ricevuti come unica speranza di stabilità, nel vasto ed ignoto mondo dello spirito.

Se pur non necessariamente si debbano accostare fra loro le differenti scuole occulte, quello che dobbiamo comprendere è che esiste una vera e propria radice da cui si diramano tutte le altre. 

Il principio della scuola occulta ha origine agli albori della civiltà, direttamente relazionato alla prima coppia di esseri umani da cui è direttamente discesa la società di oggi. 

Nel libro della Genesi leggiamo: "Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male" (Genesi 3:4-5)

Satana, nella forma (simbolica o non) di un serpente, si accostò ai primi umani avanzando quattro tipi di offerta, che sono la base della forma di offerta che ancora oggi avanza attraverso le scuole di pensiero occulte nella società. Questo brano è fondamentale per comprendere che tipo di promesse Satana offre all'uomo, le stesse che troviamo nel satanismo, nel concetto New Age, nella spiritualità induista o come nel misticismo ebraico e così via dicendo. Ma che cosa sta offrendo il serpente all'uomo?

Vediamole insieme per comprendere le fondamenta dell'occultismo moderno:

. OFFERTA DEL PECCATO

. OFFERTA DELLA CONOSCENZA DEL MALE   

. OFFERTA DELL'APERTURA DEGLI OCCHI

. OFFERTA DEL DIVENIRE SIMILI A DEI


LA PRIMA OFFERTA

Ovviamente è quella del peccato. Quest'offerta è la causa della morte, della separazione e della degenerazione dell'intera creazione, così come del cuore e della mente dell'uomo. 

L'offerta del diavolo esige una scelta diretta, accettando il peccato si rinnega Dio.

Il peccato è la causa della separazione da Dio (L. Romani 5:12 / 6:23), proprio per il fatto che il Dio Eterno creatore di tutto quanto è indicato nelle Scritture come "tre volte santo" (Apocalisse 4:8). Questo fattore implica che l'uomo sottoposto al peccato, non potrebbe reggere alla presenza di Dio, perché il peccato si contrappone alle qualità di Dio come perfetto in santità e allo stesso tempo perfetto in giustizia (Salmi 7:11 / 9:4).

Satana conosceva bene le implicazioni del peccato, proprio per questo sapeva che la sua offerta all'essere umano doveva sembrare allettante! 

La sua offerta inizia con il presentare un luccicante amo da pesca davanti agli occhi di ogni uomo, "Il serpente disse alla donna: No, non morirete affatto;". Questa affermazione sta alludendo al fatto che Dio non avrebbe detto la verità agli uomini, nascondendo invece qualcosa d'importante.

Se Dio fosse stato in grado di mentire e l'avesse fatto come asserito dal serpente, allora si sarebbe perso il senso di santità, di giustizia e anche di amore nei confronti della coppia di umani. La subdola macchinazione sta nel non approfondire il discorso, ma nel lasciare che questa sinistra allusione sia il contorno di tutto il discorso seguente. Si parte così dal presupposto che Dio abbia mentito volutamente per nascondere qualcosa agli uomini, così il serpente ha potuto mettere l'accento sull'importanza di ciò che era stato nascosto.

Il serpente offre ancora oggi la possibilità di rivolgere la nostra fiducia verso di lui e non verso il Creatore, così come fecero Adamo ed Eva cedendo la loro autorità sulla creazione a Satana, divenendo vittime di una scelta altamente sconsiderata

Così anche l'individuo moderno ha facoltà di rifiutare la guida e i comandamenti di Dio, accogliendo non solo il peccato nel proprio stile di vita, ma anche donando fiducia a Satana per mezzo di alcune passioni legate a questo mondo, che separano dalla santità di Dio.


LA SECONDA OFFERTA

Senza dubbio è quella della conoscenza del male

Quando Dio creò il mondo fece ogni cosa buona (Genesi 1:10-31), allo stesso modo la prima coppia di esseri umani furono ripieni della bontà divina. L'uomo aveva già la conoscenza del bene perché impartitagli da Dio, l'uomo stesso è un prodotto della bontà e del bene divino. Il serpente stava offrendo una conoscenza diversa, la conoscenza del male che si sarebbe unita alla conoscenza che già possedevano.

Questa tipologia di conoscenza è ciò che "si eleva contro la coscienza di Dio(2° Corinzi 10:4-5), che predispone una strada verso un fine alternativo che non è in grado di mantenere, per via di una profonda incoerenza fra ciò che viene promesso e le regole divine stipulate con la creazione, sia immanente che trascendente.

Dio riferendosi all'albero "della conoscenza del bene e del male" (Genesi 2:17), stava probabilmente indicando la possibilità di realizzare i due tipi di conoscenza per chi si fosse accostato al frutto del peccato. La conoscenza del male che il Diavolo offre è una conoscenza occulta, esula dalle cose di Dio e si apre una scorciatoia spirituale verso un fine del tutto contrario ai propositi divini.


BENE E MALE, LUCE E TENEBRE

Le tenebre offrono un concetto tutto nuovo del bene e del male, completamente contrario a ciò che viene descritto nelle Scritture Bibliche. Secondo l'insegnamento impartito da Satana alla società di ieri e di oggi, il bene e il male sono due qualità di una stessa natura, esattamente come la luce e le tenebre. Abbiamo un esempio palese alla portata di tutti: lo Yin Yang che ha origine dall'antica filosofia cinese, così un profondo senso ermetico che ha una profonda rilevanza in questo ambiente.

Secondo questo concetto le qualità di Yin e Yang si riflettono in ogni aspetto della natura, concezione presente nel Taoismo e nella religione tradizionale cinese, rappresentando in particolare modo gli aspetti di luce e tenebre, bene e male, spirituale e materiale creando nei suoi opposti, come detto prima, un senso ermetico. Come possiamo notare, la prerogativa di tale simbolo è mostrare che le due nature sono distinte e allo stesso modo condividono in sé, anche se in minima parte, la natura dell'altro. Quindi nella luce troviamo una parte di tenebre e nelle tenebre una parte di luce; nel male il bene e nel bene il male. Questo duplice aspetto lo si trova chiaramente anche nel simbolo magico-alchemico ed occulto del Baphomet (vedi la sezione BAPHOMET).

Satana ama confondere la luce con le tenebre, il bene con il male. Questa trasformazione del concetto riesce a confondere e riorganizzare il concetto stesso, creando nuove scuole di pensiero basate su questo nuovo punto di partenza.

Un noto gruppo satanista di Roma, usa presentare il proprio credo all'inizio della pagina ufficiale web dichiarando: "SATANA È IL PORTATORE DELLA LUCE NERA NEL SUO ASPETTO DI ILLUMINATORE E DISSOLUTORE DELLA TENEBRA BIANCA ED È IL VELENO DI DIO". Forse inizialmente possiamo rimanere frastornati da una tale confusione di contrari, ma basta guardare un po' più a lungo per comprendere qual è il tipico atteggiamento di Satana nei confronti degli uomini, che tende a confondere le cose per poi creare una dottrina sulla confusione mentale stessa, cercando di renderla stimolante ed attraente.

Ovviamente la "luce" non può per motivo della ragione stessa essere nera, come la "tenebra" essere bianca. Eppure l'aspetto di illuminatore che porta una luce nera, tradisce gli intenti diabolici che si pongono l'obbiettivo di essere una conoscenza (illuminazione), una strada fatta di tenebre che tendono ad "illuminare", cioè portare conoscenza procedente dalle tenebre, la conoscenza del male appunto. Mentre l'aspetto di dissolutore della "tenebra bianca", lascia intendere che il nemico abbia un qualche tipo di potere di dissolvere e recare danno (come inteso nella sua pretesa di essere veleno) alla luce di Dio intesa come tenebra, cercando così di affibbiarle la qualità maligna di essere oscurantista, spregevole e in qualche modo causa di repressione della vita umana. Magia bianca e magia nera fanno parte dello stesso retaggio, via di mano destra e via di mano sinistra.

Eppure la Bibbia ci esorta dichiarando: «Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro» (Isaia 5:20). La Parola di Dio è chiara su questo concetto sin dai primi versi della Genesi: «Dio disse "Sia la luce!" E la luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre.» (Genesi 1:3). 

Il concetto che sta alla base della creazione è che le tenebre e la luce sono il confine l'una dell'altra, non potranno mai coesistere, questa è probabilmente una delle prime leggi istituite da Dio nella creazione. Quando Dio disse «Sia la luce!», stava dichiarando la vita con una sola parola; la scintilla che diede il movimento al motore della creazione, che fece muovere gli elettroni, i protoni e i neutroni che fino a quel momento formavano un enorme ammasso di materiale inanimato. Se facciamo un parallelismo, se pur squallido paragonato alla meraviglia del creato, la parola "Luce" può essere vista come il fulmine che diede la vita al mostro di Frankenstein, che ha dato vera sostanza a ciò che era sostanzialmente morto.

Eppure le tenebre erano già poste come confine: «Le tenebre coprivano la faccia dell'abisso.» (Genesi 1:2). Questo perché il mondo intero e ogni creatura vivente su di esso, dagli animali agli uomini, sono stati creati con una forza vitale che ne forma la sua più profonda peculiarità: La Luce divina! Se consideriamo che Gesù stesso è definito «La luce degli uomini» (V. Giovanni 1:4/5), come luce che da la vita, la conoscenza del divino e la guida per gli esseri umani, possiamo aggiungere: «La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta.».

Osservando il creato possiamo vedere un vero e proprio confine per la luce, delimitato dalle tenebre. Infatti per quanto l'uomo possa sognare di raggiungere galassie lontane e nuovi mondi all'interno dello spazio che è essenzialmente tenebre, non si è mai allontanato dalla terra! La luna non è altro che un piccolo satellite così vicino al nostro pianeta, da esserne attratto dalla forza di gravità. Le profondità degli oceani nascondono abissi irraggiungibili per l'uomo.

Le tenebre e la luce sono nettamente distinte, perché se la luce raggiunge le tenebre le illumina come in pieno giorno.

Un altro fatto da considerare è che Satana una volta era Heilel, dall'ebraico Lucifero, cioè "portatore di luce", ma ciò non sta a significare che Satana sia portatore di qualche tipo di luce ancora oggi. Quando Lucifero fu creato da Dio, secondo il concetto divino impartito alla filosofia ebraica antica, ogni nome è una sorta di aggettivo qualificativo del soggetto stesso; Lucifero fu chiamato "portatore di luce" in quanto era designato da Dio per quello specifico scopo. Dobbiamo ricordarci che quando parliamo di Lucifero non ci riferiamo ad un vero e proprio angelo, ma di un essere celeste differente.

La Parola di Dio ci dice che Lucifero si trovava in Eden e non solo era coperto di pietre preziose, ma che nel giorno che fu creato da Dio gli furono costruiti ogni sorta di flauti e tamburi per onorarlo (Ezechiele 28:13). La palese peculiarità di un angelo è essere appunto "anghelos", cioè "messaggero di Dio", infatti noi possiamo notare che ogni volta che un personaggio biblico incontrava un angelo, esso gli portava un messaggio. Lucifero invece era un cherubino, dall'ebraico Kerubhim affine al verbo accado Karabu cioè "pregare". 

I cherubini sono quegli esseri celesti disposti alla protezione ed intercessione verso Dio, come riportato nel brano di Ezechiele riferito a Lucifero: «Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore.» (Ezechiele 28:14). I cherubini erano stati assegnati alla protezione del giardino di Eden dopo che Adamo ed Eva furono stati cacciati via, erano raffigurati sul coperchio dell'arca e con le loro ali distese in segno di protezione. Lucifero era un cherubino, dopo la caduta morale e fisica divenne qualcosa di diverso. D'allora fino ad oggi è divenuto Satan, l'oppositore, il nemico della santità di Dio e degli uomini creati a Sua immagine.

Definendo Satana come portatore di luce si commette un errore grossolano, perché quando era Lucifero come disposto da Dio, poteva portare la luce divina, cioè uno specchio di quella luce di vita che procede da Dio verso gli uomini in grado di ricordare all'intera società che riesce a guardare verso tale bagliore, di quale natura è fatta nel più profondo retaggio interiore e spesso totalmente dimenticato.

Ma ad oggi Satana non è portatore di alcuna luce, la pretesa di avere in sé la luce dell'antica Sophia è una menzogna, questo in virtù della scelta di allontanarsi dal proposito divino scegliendo di nutrire la sua nuova natura di tenebre e perversione. La luce nera di cui si fa vanto con il suo regno, non è altro che la conoscenza del male, una scorciatoia spirituale carica di promesse senza alcun compimento.

Gesù spiegò molto bene la questione nel Vangelo di Giovanni: «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta dell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che entra per la porta è il pastore. A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori.» (V. Giovanni 10:1/3). Gesù è l'unica porta per il popolo dell'intero mondo, unico passaggio verso gli sconfinati pascoli dell'eternità. Chi fa parte del Suo popolo riconosce la Sua voce e lo segue. Non esiste un'altra possibilità per il mondo futuro, per entrare nell'eternità di Dio. Chiunque non passi per la porta ma sale da un'altra parte così come ogni scorciatoia appartiene a ladri e briganti! Gente che non viene a salvare, non viene ad aiutare ma "Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere.». (V. Giovanni 10:10).


LA TERZA OFFERTA

Questa offerta propone l'apertura degli occhi e questo implica il fatto che s'intenda che l'individuo abbia gli occhi chiusi, o comunque una scarsa vista.

Come realizza un cieco la vista, così chi ha una visione limitata alla semplice visione superficiale di questo mondo mira ad una conoscenza superiore. Il serpente offre l'apertura di questi occhi, o meglio l'illuminazione, la conoscenza superiore. A volte questa conoscenza è vista in relazione all'apertura del "terzo occhio", anche noto in ambito esoterico come "l'occhio interiore" che riesce a percepire le realtà spirituali invisibili oltre la visione ordinaria.

Questa ricerca la troviamo in tutte le religioni mistiche, i culti misterici e le sette di origine occulta.

"In Massoneria la Luce, o piuttosto la ricerca della Luce, svolge un ruolo propulsivo. L'apprendista la riceve simbolicamente al momento della sua iniziazione e, durante la sua intera vita, dovrà farla fruttificare in sé stesso per proiettarla all'esterno e per farne tesoro anche nella sua vita profana." (S. P., L. M. Veritas, Locarno gran loggia svizzera alpina)

Interessante notare che in Massoneria l'adorazione viene indirizzata ad un essere chiamato "Il grande architetto", a volte inteso come l'ipotetico "Dio" o come il "tutto o niente". Il simbolo massonico per eccellenza, cioè la squadra e il compasso chiamati "le grandi luci della libera muratoria", vengono sempre associati All'occhio "della provvidenza" o "terzo occhio". Per quanto la squadra e il compasso siano rappresentativi di materia e spirito (la squadra infatti può essere intesa come il mondo del concreto e la misura della realtà oggettiva, mentre il compasso rappresenta l'attività trascendente, spirituale o azione creativa di un essere divino), insieme al simbolo del libro della legge sacra, si possono spesso trovare accostati a simboli quali il "666", il pentacolo incrociato o il serpente. Se ci rendiamo conto che tale simbolo viene anche associato al simbolo di "lucifero", portatore di luce, così come dal nome originale ebraico Heilel, troviamo delle affinità molto interessanti.

 Nel sigillo onirico di Lucifero, il punto più inferiore reca l'incrocio di due triangoli proprio come nel simbolo massonico, uguale al suo centro. Infatti la lettera V posta in entrambi i simboli si riferisce a molteplici significati, il primo fra tutti la lettera V dalla parola latina LVX, che significa luce e rimanda a conoscenza e consapevolezza.

Gli "Illuminati", conosciuti anche come "Illuminati di Baviera" o "Ordine degli Illuminati", erano una società segreta del 17° secolo alternativa alla Massoneria e si chiamavano in questo modo proprio per l'importanza dell'illuminazione, cioè la ricerca della conoscenza superiore, l'apertura degli occhi promessa dal serpente antico già alla prima coppia di esseri umani.

Allo stesso modo anche l'alchimia aveva come primo obiettivo tale conoscenza e ad oggi, "L'alchimia spirituale" si prefigge la medesima illuminazione. "Per secoli, l'alchimia è stata vista come sinonimo di acquisizione di ricchezza e immortalità. Ma c'è un enorme saggezza che si trova in questa affascinante e arcaica filosofia. Contrariamente alla credenza popolare, l'alchimia non riguarda la trasmutazione dei metalli di base in oro, ma piuttosto la scienza segreta dell'illuminazione e della liberazione interiore." (Rossano Sambo di Spazio Azzurro)

Così ritroviamo la stessa ricerca della promessa dell'apertura degli occhi verso un'illuminazione superiore nel Buddismo e nella religione Induista.

Nell'induismo l'illuminazione sta ad indicare quella condizione dell'essere in cui l'anima individuale si ricongiunge con l'anima del mondo. Proprio come il neo-paganesimo indica il ritorno ad essere un tutt'uno con l'energia della terra, la madre oscura o madre natura.

"L'illuminazione spirituale è un processo metafisico che può avvenire nell'uomo spontaneamente o attraverso pratiche spirituali e ricerche interiori. Il risveglio spirituale si manifesta con l'abbattimento del pensiero duale attraverso un processo metafisico, il quale unisce e trasforma la dualità per mezzo della consapevolezza, in visione unica. L'illuminazione dissolve anche la separazione tra l'uomo e il creato, l'uomo dunque anche se unità biologicamente a sé stante, si riconosce ed è in contatto costante con l'unica fonte di vita che sostiene tutto l'universo. L'illuminazione spirituale si raggiunge nel momento in cui l'individuo è in contatto con il proprio sé interiore (parte spirituale) e si sente parte del tutto, ovvero di tutto ciò che sta al di fuori di sé stesso" (Marco Trevisan sull'illuminazione nell'induismo).

La Massoneria infatti, proprio come tutte le sette e le scuole di pensiero che mirano alla ricerca di tale illuminazione, mirano all'esaltazione dell'uomo; la vera e propria fabbricazione di un nuovo archetipo umano forgiato da un'auto-esaltazione concessa dalla luce della conoscenza.

Questo ci porta all'ultima offerta del Serpente all'uomo e in maniera più specifica, alla società di oggi.


LA QUARTA OFFERTA

Divenire simile a dei.

Sulla pagina di un noto gruppo Satanista di Roma, leggiamo: "Dio ha sfruttato tutti i nostri complessi d'inferiorità, a cominciare da quello che ci impedisce di crederci Dei."

Nel verso di Genesi 3:4-5 che abbiamo visto prima, possiamo leggere: «…sarete come Dio.» cioè כֵּאלֹהִים, come Dei o più semplicemente come Dio, reso al plurale in senso trinitario o semplicemente di esaltazione della persona di Dio.

Divenire un dio è il massimo dell'esaltazione dello spirito umano secondo quasi tutti i concetti esoterici, occulti e mistici. Questo è il più alto grado da raggiungere nella Cabala ebraica mistica, il più grande senso di eternità nella dottrina Satanista, in particolare della denominazione Teista e nelle religioni mistiche orientali.

Come possiamo vedere, quest'offerta è oggi attiva e tangibile ma continua a offrire un vuoto obbiettivo utopico irrealizzabile.

È molto importante rendersi conto anche del fatto che queste quattro offerte sono sottoposte ad un crescendo dell'individuo. Le offerte elargite da Satana all'uomo partono da un basso profilo "offerta del peccato", aumentano lo spessore con la disponibilità di chi ci si accosta "offerta della conoscenza del male", raggiungono un piano medio-alto "offerta dell'apertura degli occhi", per poi proiettarsi verso il più alto grado "offerta dell'auto-deificazione".

Dobbiamo anche comprendere che in tutta la dottrina e le scuole di pensiero di questo tipo, troviamo una dichiarazione di fondo che lascia intendere che tutte queste offerte siano un diritto dell'uomo dal principio dei tempi e che il pensiero sociale legato "inesorabilmente" al concetto Cristiano-biblico, è il principale inciampo che tiene schiava la mente dell'uomo in preconcetti, frutto di una società "Cristianizzata".

In realtà, ciò che grida al riparo nella mente e nel cuore di uomini e donne quando vengono a contatto con le offerte provenienti dal mondo di tenebre, è proprio il concetto morale e intrinsecamente umano, la nostra stessa coscienza indipendentemente se seguiamo i concetti cristiani oppure no (L.Romani 2:14).

Quindi questa offerta vuole proporre un percorso, o meglio, molteplici percorsi di diversa natura ma procedenti tutti dallo stesso essere (Satana), proponendo una vuota garanzia di raggiungimento di un'esaltazione dello spirito tale, da raggiungere dopo la morte fisica, una dimensione astrale eterna in qualità di essere simil-divino.

Ma la domanda principale che dobbiamo porci a riguardo è: Quando Dio ha pensato l'uomo come divinità o un suo pari?

Se andiamo ad osservare il rapporto fra la prima coppia di esseri umani e Dio al principio della creazione, quindi se analizziamo il proposito con cui il Creatore voleva rapportarsi con gli esseri umani, ci rendiamo conto che da un lato non è mai stato nelle sue intenzioni creare degli dei; dall'altro, vivere in un rapporto con Lui e soggetti ad un'esposizione alla Sua presenza e gloria, ci poneva già in una condizione di gloria di per sé e pienezza in tutta la forma del nostro essere, nella carne e nello spirito.

A questo riguardo è fondamentale notare che è proprio il proposito del peccato ad aver allontanato l'uomo da questa condizione, ponendolo in una misera caduta morale e spirituale (Nephilim, נְפִילִי), finendo per porre l'individuo lontano dal presupposto divino.

In via del tutto disonesta, Satana vuole offrire all'uomo l'appropriarsi di una condizione (divenire dei) che lui stesso non ha potuto realizzare (Ezechiele 28:17 – Isaia 14:12/15). Quindi in questo modo intende far cadere l'uomo della propria caduta, garantendo un allontanamento dalla reale fonte di vita, Dio stesso.

«Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell'aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo "Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione."» (Isaia 14:12/13)

Quindi alla luce di quanto detto fino ad ora, possiamo certamente fare nostra la chiave di lettura che sta alla base di ogni forma di occultismo, riferendoci a queste quattro offerte come azione attiva della proposta Satanica alla base del culto o della scuola di pensiero riferita alla società.

Importante sottolineare ancora che queste quattro promesse sono quattro proposte che non hanno facoltà di realizzazione. Una sola via porta all'eternità e questa porta è la persona di Gesù (V. Giovanni 10:1/3); una sola conoscenza è superiore ed eterna e appartiene a Dio (Isaia 55:8/9), il peccato crea la separazione da queste cose regalando unicamente una condizione di condanna eterna e una conoscenza occulta o una qualsiasi scorciatoia spirituale, non porterà mai all'eternità di gloria e a nessuno dei propositi decantati da queste scuole di pensiero occultiste.



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