VITA DOPO LA MORTE


A cura di Gianluca Franzé

Se c'è un argomento complesso e allo stesso tempo estremamente ricercato, è proprio il senso della vita e allo stesso modo, la vita dopo la morte.

Spesso le persone intorno a noi dichiarano di essere legate al concetto macro evoluzionista, quindi accettando il presupposto di essere frutto del caso e non una creazione di un essere intelligente, accettano l'ipotesi che dopo la vita terrena non ci sia più niente; allo stesso tempo però, davanti alla morte di un individuo o incontrando situazioni difficili  cadono nella classica frase "era destino che andasse così", ammettendo una regia di qualche tipo sulla vita degli uomini. 

Secondo lo spiritismo, le anime dei morti progrediscono su altri mondi in un senso strettamente cabalistico; poi c'è la reincarnazione secondo l'induismo e non solo.

Yogi Ramacharaka nel suo libro "Vivere Nel Mondo Astrale" scrive: "Ogni uomo ha in sé la propria legge; gloria o avvilimento, premio o punizione da lui stesso promanano. E ciò non è soltanto vero nella vita terrena, ma è doppiamente vero nella vita dell'anima sul piano Astrale. Essa è in sé stessa il proprio paradiso o inferno, da essa stessa creata, e dalla sua religione, e partecipa delle beatitudini o delle pene, secondo i suoi meriti. Ma il giudice che concede il premio o decreta la punizione non è una potenza ad esso estranea, è una Potenza interiore. In breve, la propria coscienza."

Quindi Yogi semplifica il tutto con una semplice condizione psicologica, la potenza interiore tipica dell'induismo, delle religioni mistiche orientali e ovviamente della New Age, regalando un punto di vista dove l'inferno e il paradiso, come il male e il bene sono una sola condizione psicologica personale, noi giudici di noi stessi. 

Ma è credibile semplificare tutto in una condizione di percezione personale? Cosa dicono le Scritture bibliche su questo argomento?

Che cosa ci aspetterà quando chiuderemo gli occhi scivolando fra le fredde braccia del trapasso?

                                              Jacek Malczewski: Death - National Museum in Warsaw

SECONDO IL SATANISMO 

L'antica istituzione religiosa ed il concetto antico stesso, così come il concetto medievale relativo a questo argomento, hanno raccontato tramite l'arte e i libri di possibili realtà oltre la morte. Romanzi e film fanno a gara sul raccontare le situazioni più assurde tra soprannaturale e fantascientifico e in fine, abbiamo ereditato un'idea di paradiso fatto di nuvolette e arpe e un inferno dantesco pieno di diavoli che seviziano il malcapitato in grandi gironi danteschi.

Per quanto la maggioranza della società pensi che questi concetti derivino in qualche modo dalle Scritture bibliche, in realtà le cose sono parecchio diverse.

Ma cerchiamo insieme di capire il concetto a livello satanista di vita dopo la morte.

Le scuole di pensiero sataniste si diramano in differenti denominazioni, diversi concetti riguardanti la spiritualità comunque si accomunano. Certo, se vogliamo capire cosa il satanista pensi di trovare dopo il suo decesso, troveremmo un universo costellato di differenti concetti che poi ricadono in semplici ricapitolazioni prevedibili. In ogni concetto, dal satanismo razionale al satanismo teista, troviamo il più alto obbiettivo descritto nel raggiungimento di un esaltazione dello spirito, per raggiungere in fine l'autodeificazione, la simil-divinità. 

Questo non ci dovrebbe sorprendere, dato che Satana stesso ha desiderato più di ogni altra cosa essere simile a Dio e sedersi sul Suo trono (Isaia 14:13). I suoi discepoli non potrebbero ambire a qualcosa di più analogo.

Dovendo però prendere in considerazione un senso satanista di vita dopo la morte, vorrei analizzare questo concetto preso in prestito da uno dei più noti gruppi satanisti in Italia (almeno negli ultimi anni).

Per capire ciò che andremo a snocciolare, dobbiamo prima famigliarizzare con l'idea di luce e tenebre secondo il concetto satanista (vedi anche LE RADICI DELL'OCCULTO). Come abbiamo visto nell'articolo BAPHOMET, in questo simbolo sono presenti le due lune, quella bianca e quella nera, che indicano "sopra e sotto", luce e tenebre, il bene e il male e sostanzialmente due cammini che si possono considerare uno il cammino di luce e l'altro il cammino di tenebre. Allo stesso tempo, come la magia nera e la magia bianca sono due pratiche distinte dalla differente natura, fanno parte dello stesso insieme (mano destra e mano sinistra facenti parte dello stesso corpo).

Quindi il concetto di luce e tenebre è considerato come due qualità di una stessa natura.

Un gruppo satanista di Roma presenta la propria "fede satanista" dichiarando: 

. Satana è il portatore della luce nera

. Dissolutore della tenebra bianca

. Il veleno di Dio

I due ossimori

Satana è il portatore della luce nera in quanto conduce nel buio per mezzo della luce della conoscenza. In realtà intendere Satana come il portatore della luce nera significa che porta la conoscenza occulta. Qui ricordiamo nuovamente il Baphomet, la torcia del sapere e dell'illuminazione. Ma anche dissolutore della tenebra bianca in quanto veleno di Dio. Quest'ultima affermazione fa a pugni con ciò che è descritto nei testi biblici. Satana per essere il veleno di Dio, significa che dovrebbe essere necessariamente considerato un nemico di Dio, con il potere di nuocere in qualche modo la sua persona. Essere veleno per qualcuno significa avere nella propria persona la peculiarità di nuocere, poco o molto che sia e di conseguenza questo qualcuno avrebbe tutto l'interesse di temerlo e tenerselo a distanza. 

I testi biblici invece riportano che Satana è un angelo (più precisamente un Cherubino, vedi CHI E' SATANA) caduto dalla sua originale condizione, quindi creatura di Dio (V. Luca 10:18 - Ezechiele 28:13-19), principe di questo mondo di tenebre sotto l'influenza del peccato (V. Giovanni 12:31), quel peccato che gli concede l'autorità su tutto ciò che è mondo e si eleva contro la volontà di Dio (Giobbe 1:6-7) sottoposto a Dio, non avente autorità se non sul peccato e chi lo commette e infine condannato ad una pena eterna, in attesa della realizzazione della pena ad un tempo prestabilito. 

Anche se secondo le materie sataniste ed esoteriche in generale, troviamo il presupposto di avere una natura costituita sia da tenebre che luce, gli scritti biblici dichiarano il contrario. Anzi, sottolineano: "Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre." (Isaia 5:20) Questo perché la luce e le tenebre sono due elementi ben distinti, sia in senso fisico che spirituale o concettuale.

Nella parola creatrice di Dio: "Era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta (compresa)" (V. Giovanni 1:4-5). Anzi, già nel principio della creazione cosmologica nel libro della Genesi: "Dio disse «sia la luce» e la luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre." (Genesi 1:3-4)

Tornando ad analizzare il concetto di vita dopo la morte secondo il gruppo satanista italiano menzionato prima, troviamo un interessante susseguirsi di eventi, vediamoli insieme.


FANTASMI, ESSERI COSMICI E COS'ALTRO?

Il video proposto dal gruppo satanista, racconta che dopo la morte di un'individuo le possibilità sono molteplici. Si può divenire fantasmi erranti sul piano materiali anche se facenti parte del piano astrale, ci si può reincarnare, ci si può ritrovare davanti al Paradiso, all'Inferno o a navigare nel nulla infinito. La sorte che tocca ad ogni individuo, sarebbe così decisa dal grado di crescita dello spirito, entrando così nel senso Cabalistico legato alla via di mano sinistra o di mano destra.

Il video prosegue spiegando che quando si muore, l'anima rimane tre giorni nel regno materiale, divenendo così un fantasma che si può occupare d risolvere i conti in sospeso della vita passata (assomiglia molto alla trama di film come Ghost!). Dopo i tre giorni, un entità preposta alla trasmigrazione delle anime inviterà lo spirito a seguirla. Quindi a questo punto, se si sceglie di restare sulla terra, si rimane fantasmi per sempre, mentre se si accetta questo ipotetico invito a proseguire il cammino, ci si ritroverà davanti ad un bivio.

Da una parte troveremo la grande luce di YHWH (tetragramma relativo al nome di Dio) anche detto l'Uno. Dall'altra parte il grande buio, detto anche la via delle nebbie. Certo, a questo punto bisogna sottolineare un dato di fondamentale importanza: tutto quello che è esposto nel video di Vita Dopo la Morte del gruppo satanista che sto riassumendo qui, non ha neppure il più piccolo riferimento ad una fonte. Purtroppo la ricerca onesta e lo studio è necessariamente supportato dalle fonti che ne provano la rintracciabilità. Senza fonti non si può determinare quanto sia registrato storicamente, da parte di quale ricercatore o studioso che sia, rendendo ogni cosa descritta una possibile fantasia dell'autore. 

L'unica fonte, di carattere orale e non rintracciabile, sarebbe Satana stesso che avrebbe rivelato all'interlocutore che chi entra nella luce di Dio, muore definitivamente, diviene solo energia senza coscienza, mentre le entità che lavorano per lui (probabilmente è un riferimento agli esseri angelici) attraggono attraverso trabocchetti le anime malcapitate ad entrare nella luce, talvolta anche fingendo di essere un parente deceduto della vittima. Chi invece attraversa il buio, potrà fare un altro percorso che potrà sfociare nella reincarnazione per chi deve ancora evolversi nello spirito (quindi il concetto dell'albero della vita Sephirotico), se invece già evoluto ad uno stadio alto, la possibilità di accedere ad altre dimensioni astrali, divenendo così esseri eterni.

In poche parole secondo questo punto di vista, si muore definitivamente solo se si entra nella luce di Dio, di YHWH. 

Questo non ci dovrebbe sorprendere dato che Satana viene descritto dai testi biblici come "padre della menzogna" (V. Giovanni 8:44) e da nemico dell'anima dell'uomo, dal principio dei tempi tende ad allontanare da Dio con concetti, dottrine e scuole di pensiero senza fondamento, atte unicamente all'allontanamento dell'uomo dal piano originale creato dal Signore.


De Joseph Ferdinand Keppler - Puck Magazine, March 28, 1888.Cornell University: Persuasive Cartography: The PJ Mode Collection, Dominio público, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44798943


VITA DOPO LA MORTE NEI TESTI BIBLICI

Forse sorprenderà qualcuno, ma il sostantivo "Inferno" non viene riportato nelle nostre traduzioni italiane della Bibbia, ma solo in alcune traduzioni più antiche come la Giovanni Diodati del 1885, che va a sostituire il greco "Ades". Altrimenti la parola Inferno la si può trovare nella Vulgata Latina, essendo appunto di origine latina. Inferno, da Inferis, significa letteralmente Posto al di sotto o posto sotto terra. Ancora oggi nella lingua italiana abbiamo parole che derivano da questo termine, come ad esempio il termine inferiore, posto ai piani inferiori, al di sotto.

Quindi come dicevamo prima, inferno va a sostituire la parola Ades, che sta ad indicare sempre un luogo di questo tipo e il suo significato è più precisamente "Luogo Invisibile".

Secondo la lingua ebraica invece, al posto di questi due differenti termini troviamo la parola "Sheol", nell'Antico Testamento compare un po' ovunque e nelle versioni italiane troveremo la traduzione letterale del termine: "Il Soggiorno dei Morti".

Quindi che cos'è il soggiorno dei morti?

Prima di tutto dobbiamo capire che gli Ebrei chiamano Sheol il luogo dove tutti gli spiriti degli uomini, buoni o cattivi, andavano a finire dopo la dipartita. (Ecclesiaste 9:3-10) Così si intendeva che lo Sheol fosse in prossimità della tomba dove veniva deposta la salma, riferendosi al passaggio dalla vita alla morte come "lo scendere nel soggiorno dei morti". (Ezechiele 31:17)

"ma se il Signore fa una cosa nuova, se la terra apre la sua bocca e li ingoia con tutto quello che appartiene loro e se essi scendono vivi nel soggiorno dei morti, allora riconoscerete che questi uomini hanno disprezzato il Signore. Appena egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si spaccò sotto i piedi di quelli, la terra spalancò la sua bocca e li ingoiò: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Kore, e tutta la loro roba. E scesero vivi nel soggiorno dei morti; la terra si richiuse su di loro, ed essi scomparvero dal mezzo dell'assemblea." (Numeri 16:30-33)

Lo Sheol è considerato un luogo d'oblio e riposo, come è scritto nel libro di Giobbe (3:17-18): "Là cesseranno gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi, là i prigionieri hanno pace tutti insieme, senza udir voce d'aguzzino." Ed è caratterizzato dall'assoluto silenzio: "Se il Signore non fosse stato il mio aiuto, a quest'ora l'anima mia abiterebbe il luogo del silenzio." (Salmi 94:17), dove le anime riposano e non hanno modo di muoversi o parlare, come è scritto in Ecclesiaste 9:5-6: "Infatti i viventi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla, e per essi non c'è più salario; poiché la loro memoria è dimenticata. Il loro amore come il loro odio come la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non avranno più ne avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole."

Nell'età ebraica più tarda si riesce a comprendere che lo Sheol contenga sì tutte le anime dei defunti, ma c'è un'importante suddivisione. Quella parte di Sheol per chi nella vita ha rifiutato Dio, e la parte chiamata anche "il Seno di Abrahamo", per chi riposa in attesa di ricongiungersi a Dio per averlo amato, seguito e temuto (rispettato) in vita. Questo non sta obbligatoriamente a definire due spazi fisicamente separati, ma potrebbero essere suddivisi in senso concettuale. 

Quindi qui subentra il Paradiso, ma non è così semplice.

Henning, M. (2021). No Heaven or Hell, Only Sheʾol. TheTorah.com. https://thetorah.com/article/no-heaven-or-hell-only-sheol

QUALE PARADISO?

Il Paradiso, a dispetto della credenza generalmente riscontrata a livello sociale, non è un luogo da raggiungere per una salvezza definitiva, ma come lo Sheol, è un luogo di carattere temporaneo. Ovviamente, è un luogo destinato a chi in vita è appartenuto a Dio e sembra che sia suddiviso in due parti distinte: Il Paradiso presso Dio nei cieli dove ad esempio sono stati rapiti Elia ed Enoc (2° Re 2:11 / Genesi 5:24) e la porzione di Paradiso, il seno di Abrahamo nello Sheol, dove ad esempio Gesù stesso è disceso alla sua morte. 

Nel Vangelo di Luca, quando il Signore Gesù Era sulla croce e uno dei due delinquenti crocifissi con Lui credette nella Sua persona, gli disse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel Tuo regno! Gesù gli disse: Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in Paradiso." (V. Luca 23:42-43)

Ora, le Scritture bibliche ci insegnano che Gesù discese nello Sheol per tre giorni (Efesini 4:9) quelli che Lui chiamò "il segno di Giona", infatti quando risuscitò disse a Maria Maddalena di non trattenerlo oltre, perché ancora non Era salito al Padre, cioè il Paradiso presso il Padre. Da questo, sembrerebbe che Gesù quando salì al Padre, secondo ciò che è scritto in Efesini 4:8: "Egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini." da quel momento in avanti, cioè dall'atto della croce, la nuova dispensazione della Grazia donata a tutti gli uomini che entrano nel diritto di diventare figli di Dio per mezzo della fede in Gesù cristo ed ereditando la vita eterna solo per Grazia, coloro che muoiono in Cristo (muoiono essendo rinati nello spirito per mezzo della salvezza per fede in Gesù) non passano più per l'attesa nello Sheol, ma vanno direttamente presso Dio. Cosicché i prigionieri portati con sé, non erano altro che i prigionieri dello Sheol che erano nel seno di Abrahamo. Questo giustificherebbe le parole dell'Apostolo Paolo: "Ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore." (2° Corinzi 5:8) Affermando in questo senso che "la morte è guadagno". Anche Gesù disse: "Chiunque crede in me, anche se muore, vivrà." (V. Giovanni 11:25)

Quindi sostanzialmente sia lo Sheol che il Paradiso, cesseranno di esistere con il Giudizio del Mondo o Giudizio delle Nazioni (Salmo 9:7-8 / 96:13 / Atti D. A. 17:31)

Dopo di questo, chi nella vita trascorsa sulla terra ha creduto nella croce e in Gesù come il proprio Salvatore, sarà stabilito nel Suo regno, la nuova Gerusalemme (Apocalisse 21:2) essendo così ristabilito come nel principio dei tempi; una creazione ristabilita e rigenerata, nuovi Adamo e nuove Eva in un rapporto aperto e personale con il Creatore, purificati dal peccato per sempre. Il secondo luogo invece sarà lo stagno di fuoco, creato per Satana e i suoi angeli caduti e i demoni, posto che condivideranno con tutti coloro che nella vita terrena hanno scelto di rifiutare non solo Dio, ma anche l'opera della croce che è costata un prezzo altissimo (V. Matteo 25:41 / V. Giovanni 3:18-19).

"Poi la morte e L'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco." (Apocalisse 20:14-15)

Quindi le antiche Scritture bibliche parlano senza fraintendimento, ne reincarnazione, nessun viaggio astrale per la crescita dell'anima, nessun cammino di tenebra ci salverà. Solo se ci accostiamo alla Croce di Gesù entreremo nell'eternità con Dio.

...e tu? Dove andrai dopo la morte?

Crea il tuo sito web gratis!